Regista : Chris Eyre
Anno di produzione: 2002
Attori: Eric Schweig, Graham Greene, Noah Watts, Michael Spears, Tokala Clifford
Ho visto per la prima volta il trailer di questo film su youtube diversi anni. Mi colpì molto così decisi di comprare il DVD originale su Amazon, perchè la versione streaming sul web era praticamente introvabile.
Oggi (O almeno qualche mese fa) questo film è disponibile per intero su youtube ma all'epoca aspettai quasi un mese per poterlo vedere, perchè il DVD arrivò direttamente a casa mia dagli USA.
Il regista è Chris Eyre.
Eric Schweig (il meraviglioso Uncas de "L'ultimo dei Mohicani) e Graham Greene (Uccello Scalciante di "Balla coi lupi) sono i due protagonisti principali: tutto il film è girato nella riserva di Pine Ridge, South Dakota. Se avete mai avuto modo di vedere il film "Cuore di Tuono" (anch'esso girato a Pine Ridge) non potete non ricordare come questo luogo viene definito dall'agente Frank Cutella, collega di Ray Levoi (Val Kilmer):
"Questo è il Terzo Mondo in America"
Un regista nativo americano, l'esclusiva presenza di attori nativi americani e come sfondo i luoghi stessi in cui vivono, può solo aiutare lo spettatore a fare un passo avanti: con i film del cinema tradizionale americano generalmente una "presenza bianca" (un protagonista) accompagnava lo spettatore nel mondo indiano. Esempi sono il soldato John Dunbar in "Balla coi Lupi", Katy e Honus in "Soldato blu", Tom Jefford in "L'amante indiana" e anche Ray Levoi in "Cuore di Tuono". In un film invece come "Skins" fatto da un regista nativo americano, con tutti attori nativi, in una riserva, lo spettatore è proiettato direttamente in questo modo, senza filtri.
E' questa una delle ragione per cui considero il cinema indipendente nativo americano così attraente.
"Skins" è un film che parla del rapporto tra due fratelli e della tragica realtà degli Indiani al giorno d'oggi. Rudy (Schweig) è un poliziotto nella riserva, la sua vita di tutti i giorni include la violenza e la tristezza di questa gente. Chris Eyes mostra in questo film tutta la cruda realtà di Pine Ridge proveniente dalla disperazione indiana: un marito che picchia la moglie di fronte al loro bambino, due ragazzi (Michael Spears e Tokala Clifford) che uccidono un loro amico e l' enorme problema dell' alcolismo che distrugge la vita di queste persone. Anche il fratello di Rudy, Moogie (Greene), è lui stesso un alcolizzato, i cui problemi psicologici affondano nella sua esperienza passata come soldato in Vietnam.
Rudy è un uomo comunque forte, ma con una profonda sensibilità, questa la ragione per cui non può assorbire tutto questo senza conseguenze. La sua reazione è totalmente negativa: Rudy vuole avere vendetta e per questo arriva ad usare mezzi illegali, come pestare con un manganello i due ragazzi responsabili dell'omicidio del commesso del supermercato e dare fuoco ad un negozio di alcolici (Whiteclay, un luogo dove l'economia si basa sulla vendita di alcolici, dato che a Pine Ridge è proibita) responsabile della diffusione dell'alcolismo nella riserva. Forse una delle regole principali nella vita è che vendicarsi personalmente non è mai una decisione così saggia, soprattutto se si ricorre alla violenza: Moogie, che era sul tetto mentre cercava di rubare delle bottiglie, finisce all'ospedale con brutte ustioni, soprattutto in faccia.
Il rimorso di Rudy è grande, ma questo aiuterà sicuramente i due fratelli ad iniziare un nuovo rapporto, migliore di quello di prima.
Il film contiene molti elementi provenienti dal mondo indiano, come la considerazione che questa gente ha del monumento della montagna dei presidenti (che altro non considerano che un simbolo della loro oppressione). La lacrima rossa causata da Rudy, che lancia un secchio di vernice sulla testa di una delle gigantesche statue del monte Rushmore, sembra simboleggiare la coscienza bianca che finalmente riconosce le sofferenze causate ai nativi.
Ho apprezzato molto questo film.
Una bella domanda che uno si può porre ai giorni nostri è come vivono gli indiani dopo che sono stati rinchiusi nelle riserve ?
Una bella domanda che uno si può porre ai giorni nostri è come vivono gli indiani dopo che sono stati rinchiusi nelle riserve ?
La risposta è sicuramente che essi vivono come nel film "Skins". Un aspetto che io ho sicuramente apprezzato di questo film è che si tratta di una pellicola indipendente, molto diversa dai classici prodotti dal cinema americano. La scelta di descrivere le emozioni ed i sentimenti dei protagonisti lo rende molto simile ai film caratteristici del cinema europeo, che possiede temi spesso profondi e complicati.
No comments:
Post a Comment